Premiazioni del concorso letterario “La Chianciano che vorrei”
Si svolgono domenica 24 aprile 2022 alle ore 11 presso Villa Simoneschi le premiazioni del concorso letterario intitolato “La Chianciano che vorrei”.
L’odierno insediamento umano di Chianciano resterebbe incomprensibile se non si tenesse conto delle vicende medievali di tutta la zona; la stessa conformazione del centro antico si strutturò in modo pressoché definitivo entro il Medioevo, con solo marginali ritocchi in epoca successiva.
Per contribuire allo studio della storia chiancianese in età medievale viene qui pubblicato un testo che ha avuto ingiustamente scarsa diffusione: lo Statuto del Comune del 1287, una delle poche vestigia superstiti dell’antico archivio comunale.
Questo statuto fu compilato a mano ad opera di Nino Manaldi, Cesare di Melione e da Pirro Beringhieri, tre valenti giureconsulti chiancianesi, nel 3 ottobre 1287. Nel 1543 lo Statuto fu stampato in bellissimi caratteri da Padre Cherubino Ghirardacci, frate Agostiniano; lo asserisce nella sua “Istoria di Bologna” scritta nel 1543 in occasione di un racconto che narra un caso di asfissia accaduto il 13 settembre dello stesso anno ad un chiancianese mentre stava lavorando il vino nuovo nella sua cantina (Cfr. Emanuele Repetti, Dizionario Fisico storico della Toscana, volume I, Firenze, Tipografia Tofani, 1833).
Lo Statuto viene qui riproposto in riproduzione fotografica integrale, con la traduzione italiana del testo latino e un saggio introduttivo di Mario Ascheri.
Chianciano, posta in posizione ben difendibile, divenne castello e crebbe tra il X e l’XI secolo.
Fu proprietà della famiglia dei Manenti di Sarteno conti di Chiusi che dominarono sul territorio che va dal Lago Trasimeno alla Val d’Orcia e al Monte Amiata (della stessa epoca è la costruzione del battistero, dove sarebbe stata eretta la pieve di San Giovanni, oggi Collegiata).
Nel XI e XII secolo si sviluppò progressivamente grazie alle attività commerciali e alla produzione agricola e il complesso urbano fu cinto da mura.
Sottomessa a Siena (1230) dai conti Manenti pochi anni più tardi, quando questi passarono alla repubblica di Orvieto (1237) ne subì le sorti e quando i conti, spinti da ristrettezze , cominciarono a vendere i loro diritti, compresi quelle delle acque termali di Chianciano, ai comuni ed ai privati.
Le nuove classi mercantili colsero l’occasione e si rivoltarono con la definitiva cacciata dei Manenti nel 1276.
Sconfitti i Manenti, nel 1287 la comunità si da i primi Statuti, esempio notevole e raro di diritto basso-medioevale dei centri minori, tuttora studiati anche all’estero. In epoca comunale i bagni risorsero a nuova vita e nella seconda metà del Trecento furono frequentati anche da Agnese Cenni, la Santa di Montepulciano, la quale si racconta abbia fatto qui alcuni miracoli.
In epoca Medioevale il periodi di massimo sviluppo della frequenza dei Bagni di Chianciano è intorno alla metà del XIV secolo.
Gli Statuti di Chianciano (Clancianum) dell’ anno 1287, ancora oggi conservati nell’Archivio comunale storico del Comune di Chianciano Terme, sono stati pubblicati per la prima volta a cura di Luigi Fumi nel 1874. Clicca per vedere la pubblicazione.
Luigi Fumi scriveva così nel presentare la pubblicazione degli statuti chiancianesi del 1287, dopo tanti secoli dati alle stampe:
Successivamente sono stati ripubblicati, a cura del Comune di Chianciano Terme, nel 1988. Di seguito vi proponiamo l’indice degli Statuti del 1988.
Chianciano 1287 – Uno statuto per la storia della comunità e del suo territorio, a cura di Mario Ascheri, Editore Viella, maggio 1988.
IndicePresentazione, di Mario Paccagnini
Mario Ascheri, Chianciano medievale: un castello conteso tra i conti Manenti e le Repubbliche di Orvieto e Siena
1. Alla ricerca di Chianciano medievale.
2. I castelli di Signori e di città: la riorganizzazione del territorio.
3. Il Comune di Chianciano e i Manenti in tempo di guerra (altrui).
4. Una nuova soggezione a Orvieto.
5. Separazioni in casa Manenti.
6. Alcuni Manenti di Chianciano tra donne, armi e avvocati.
7. Crisi in famiglia per un’eredità contestata.
8. La fine del “buon ordine” signorile: i Comuni in rivolta.
9. Un guerra dimenticata: il trionfo del Comune.
10. I Manenti: come sopravvivere tra proprietà e armi, tribunali e intrighi.
11. Dopo i Signori: lo Statuto del Comune podestarile.
12. Chianciano nello Statuto: prime immagini.
13. Un’autonomia fuori del “contado”.
14. Chianciano sceglie Siena: per sempre.
Allegato: Nota sul manoscritto e sulla traduzione.
Bibliografia.
Statutum Comunis Clanciani A.D. MCCLXXXVII
Statuto del Comune di Chianciano del 1287
Rubricario
Traduzione dello Statuto
Indice dello Statuto
Indice delle illustrazioni
Si svolgono domenica 24 aprile 2022 alle ore 11 presso Villa Simoneschi le premiazioni del concorso letterario intitolato “La Chianciano che vorrei”.
Posti limitati. Per informazioni: Terme di Chianciano (334 6250431); Pro Loco (0578 652323).
Info e prenotazioni 0578 321101 / lst_teatro@yahoo.it
Info e prenotazioni 0578 321101 / lst_teatro@yahoo.it
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